
NIS2, arrivano le PEC dall’ACN
NIS2, arrivano le PEC dall’ACN: ecco cosa devono fare subito le aziende coinvolte
Con l’entrata in vigore della Direttiva NIS2 e l’invio delle prime PEC da parte dell’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), migliaia di aziende italiane si trovano di fronte a nuove e urgenti responsabilità in tema di sicurezza informatica. L’obiettivo è rafforzare la resilienza dei sistemi digitali nei settori considerati strategici. Ma cosa significa questo in concreto per le imprese? Ecco tutto quello che devono fare subito le aziende coinvolte.
Contenuti
- NIS2, arrivano le PEC dall’ACN: ecco cosa devono fare subito le aziende coinvolte
- Cos’è la Direttiva NIS2?
- PEC dall’ACN: perché è importante?
- Cosa devono fare subito le aziende che hanno ricevuto la PEC?
- 1. Verificare se si rientra nei soggetti obbligati
- 2. Registrarsi presso l’ACN
- 3. Nominare un referente per la cybersecurity
- 4. Implementare le misure minime di sicurezza
- 5. Preparare la documentazione e i piani di risposta agli incidenti
- Come farsi trovare pronti: affidarsi a esperti di cybersecurity
- Conclusione
Cos’è la Direttiva NIS2?
La Direttiva NIS2 (Network and Information Security 2) è una normativa europea entrata in vigore il 16 gennaio 2023, con obbligo di recepimento negli Stati membri entro l’ottobre 2024. Mira a migliorare la sicurezza informatica nei settori essenziali e importanti, ampliando notevolmente il perimetro delle organizzazioni coinvolte rispetto alla precedente NIS1.
Tra i settori interessati troviamo:
- Energia
- Trasporti
- Sanità
- Acque potabili e reflue
- Infrastrutture digitali
- Servizi pubblici e PA
- Produzione e distribuzione alimentare
- Banche e finanza
PEC dall’ACN: perché è importante?
Negli ultimi giorni, l’ACN ha cominciato a inviare comunicazioni ufficiali via PEC alle aziende potenzialmente coinvolte dalla Direttiva NIS2. La PEC ha valore legale e rappresenta un invito formale a verificare la propria posizione e ad adempiere agli obblighi previsti.
⚠️ Ignorare la PEC dell’ACN può comportare sanzioni e conseguenze rilevanti, tra cui multe fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo.
Cosa devono fare subito le aziende che hanno ricevuto la PEC?
1. Verificare se si rientra nei soggetti obbligati
La prima azione urgente è analizzare se l’azienda rientra tra quelle classificate come essenziali o importanti secondo i criteri della NIS2 (numero di dipendenti, fatturato, settore di attività). L’ACN fornisce una guida dettagliata per l’autovalutazione.
2. Registrarsi presso l’ACN
Le aziende coinvolte devono effettuare la registrazione presso l’ACN attraverso il portale ufficiale, fornendo dati aggiornati sull’organizzazione e le infrastrutture informatiche critiche.
3. Nominare un referente per la cybersecurity
È obbligatorio designare un responsabile per la sicurezza informatica, che fungerà da punto di contatto con le autorità e dovrà garantire l’adeguamento alle misure richieste.
4. Implementare le misure minime di sicurezza
Le aziende devono adottare un set di misure tecniche e organizzative per garantire la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. Tra queste:
- Gestione degli accessi
- Monitoraggio continuo
- Backup e piani di continuità operativa
- Formazione del personale
5. Preparare la documentazione e i piani di risposta agli incidenti
La NIS2 prevede che ogni azienda disponga di:
- Piani di gestione del rischio
- Procedure di segnalazione degli incidenti
- Audit periodici per garantire la compliance
Come farsi trovare pronti: affidarsi a esperti di cybersecurity
Molte imprese non dispongono internamente delle competenze necessarie per affrontare il cambiamento richiesto dalla NIS2. È quindi fondamentale affidarsi a consulenti specializzati in cybersecurity e compliance, in grado di accompagnare l’organizzazione lungo tutto il percorso di adeguamento normativo.
Conclusione
L’arrivo delle PEC dall’ACN rappresenta un chiaro segnale: il tempo per adeguarsi alla Direttiva NIS2 è ora. Le aziende coinvolte devono agire subito per evitare sanzioni, proteggere i propri sistemi informativi e contribuire alla sicurezza dell’intero ecosistema digitale nazionale. Chi si muove per tempo, sarà più competitivo, più sicuro e più credibile agli occhi di partner e clienti.